Pantone, una storia a colori
Erano gli anni ’50 quando un noto brand iniziò a condizionare i trend di mercato di grafica, di moda, di design tramite l’uso dei colori.
Di quale azienda stiamo parlando? Di Pantone, ovviamente!
Qual è la sua storia?
La Pantone Inc. venne fondata da Lawrence Herbert nel New Jersey negli anni Cinquanta. Nel 1963 mette a punto il PMS – Pantone Matching System®, un sistema utile all’industria del design e della stampa per identificare un determinato colore.
Si trattava, ai tempi, di una vera e propria rivoluzione per tutte le aziende che trattavano varie tipologie di materiali (dalla carta ai tessuti, dalla plastica ai vari tipi di rivestimenti) che grazie a questa nuova organizzazione potevano finalmente “parlare la stessa lingua”. Uno standard che si è potuto poi applicare anche al mondo del digital.
Il sistema di classificazione Pantone nasce con le “mazzette”. Cosa sono? Non sono altro che cartoncini legati tra loro che riportano su una faccia campioni di colore abbinati a numeri ed eventuali lettere. All’inizio erano solo cinquecento colori, mentre ora si possono contare 1144, comprendendo anche i cosiddetti “Neon colors” e “Premium Metallica”.
Ogni anno l’azienda elegge una tonalità di colore che andrà a influenzare il mondo della moda nonché quello dell’arredamento e del design in generale. Il “colore dell’anno” è in parte frutto di analisi, in parte emblema dei tempi correnti, in parte una profezia che si auto-avvera.
È possibile far proprio un colore? Cioè ci spighiamo meglio, è possibile condizionare la scelta dell’azienda nel determinare e dare un nome al colore dell’anno? Sì, a patto che l’azienda dimostri che si tratta di un elemento distintivo del brand o del prodotto. Esempi sono il rosso Coca-Cola (in origine Pantone 484), il verde Starbucks (Pantone 3298) e il Blue Tiffany (Pantone 1837) della famosissima gioielleria.
Non stiamo parlando di un semplice colore ma di qualcosa di più profondo: un modo per riflettere sull’importanza dei colori e della loro influenza sulle scelte quotidiane.