Come migliorare la vita di chi soffre di Alzheimer con un App
Facebook è conosciuto come il social dei rapporti umani e attraverso il quale si possono condividere le proprie esperienze, ma non solo. Facebook si impegna fortemente nello sviluppo di nuove tecnologie, utili a migliorare e semplificare la vita delle persone.
Dalla volontà di fornire supporto a tutti i malati che affrontano le prime fasi di una malattia e a coloro che li sostengono nasce un chatbot sperimentale: Chat Yourself, uno strumento utile a promuovere l’uso della tecnologia a supporto della cura della persona. Un aiuto concreto per facilitare la vita delle persone affette da gravi patologie come può essere l’Alzheimer, malattia scandita da perdita della memoria e disorientamento spazio-temporale.
La chat è stata sviluppata da Nextopera con Young & Rubicam, Italia Longeva – il network dedicato all’invecchiamento creato dal ministero della Salute, dalla Regione Marche e dall’Irccs Inrca – e la collaborazione di Facebook.
Luca Colombo, Country Manager Facebook Italia – “Sono in molti che, nel mondo, combattono questa malattia e siamo lieti di aver collaborato al progetto, convinti che il chatbot e Messenger possano essere un valido supporto per migliorare la qualità della vita di coloro che lo utilizzeranno”.
Chat Yourself, il chatbot di Messenger, non è altro che un assistente virtuale che sfrutta l’intelligenza artificiale, capace di memorizzare l’intera vita di una persona restituendole su richiesta informazioni indispensabili come il nome e il contatto dei propri figli, il percorso per tornare a casa, le scadenze della settimana o eventuali allergie. Inoltre, attraverso l’invio di notifiche push personalizzate, lo strumento ricorda al malato la disponibilità costante di un supporto, e lo aiuta a mantenere la routine dell’orario in cui fare colazione o di prendere un medicinale.
Chat Yourself è un progetto sviluppato con un team di psicologici, fondamentale per creare la lista di domande a cui il malato deve rispondere per fornire al chatbot tutte le informazioni necessarie alla creazione di risposte utili, rassicuranti e precise.
Chattare con se stessi senza paura né vergogna a volte può aiutare a ricordare cose fondamentali della propria vita che iniziano a svanire dalla mente. Chiaramente l’obiettivo di questo progetto non sussiste nello sconfiggere l’Alzheimer ma a offrire ai malati un nuovo modo di vivere la malattia grazie a uno strumento utile ad affrontare le prime fasi dopo la diagnosi, grazie ad un supporto che rimpiazza il danno provocato dalla malattia.