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Storytelling dopo la pandemia: come cambia il modo di raccontarsi

Con la pandemia da COVID-19 le aziende hanno cambiato il modo di raccontarsi e fare storytelling e non importa che si tratti di piccoli o grandi brand. Tutti hanno dovuto rivedere le logiche di mercato sulla base di nuovi modelli e strumenti di comunicazione, dato che sono cambiati i bisogni narrativi dei consumatori.

Diventa a questo punto importante ripensare il binomio corporate storytelling e pandemia, che si inserisce nella più ampia comunicazione di crisi e va a condizionare le scelte future del brand.

Cos’è il corporate storytelling?

Con il termine corporate storytelling si indica l’arte di comunicare un brand, prodotto o servizio con il racconto dando vita ad una connessione emotiva tra l’azienda e il consumatore. Entrambi si muovono in un contesto e universo narrativo che porta alla diffusione, attraverso luoghi, personaggi e tematiche, di un messaggio di marca. Con la pandemia questo mondo è molto cambiato, così come sono cambiate le abitudini dei consumatori a cui le aziende devono rispondere con modelli di consumo sempre nuovi.

L’universo narrativo associato alla marca è stato ripensato e da un insieme di valori come viaggio, successo e divertimento si è passati a cura, responsabilità ed elaborazione del dolore, ma anche prudenza. Il risultato sono le campagne comunicative realizzate durante la pandemia e passate davanti ai nostri occhi.

Si tratta di spot dalla forte componente emotiva, studiati per creare un legame profondo con il pubblico di riferimento. Pensiamo allo spot Barilla con #italiacheresiste, l’inno alle strade della Fiat e alle campagne Vodafone e Bauli basate sui contenuti generati dalle persone durante il lockdown.

Pandemia e passaggio da storytelling a story making

Durante la pandemia è diventato centrale il tema di una nuova normalità da ricostruire e le aziende sono state chiamate ad affiancare i consumatori su temi sociali e battaglie che stavano loro a cuore. Per farlo hanno dato vita a concrete campagne di comunicazione, in cui l’azienda assumeva un ruolo preciso nella società andando oltre le mere logiche di prodotto e mettendo al centro il cliente e il suo mondo.

La narrazione è stata messa in pratica con azioni reali, autentiche e coerenti con i valori aziendali ed è nato uno story making che, per essere efficace, deve poter contare su un approccio strategico al racconto di marca. Con la pandemia da COVID-19 storytelling e story making si sono arricchiti di nuovi personaggi come infermieri e medici.

Sono proprio loro i nuovi eroi della narrazione d’impresa e diventano estensione del posizionamento del brand. Per fare un esempio si può pensare alla campagna DOVE “Courage is beautiful” con cui il brand dimostrava solidarietà al personale medico impegnato nella lotta al nuovo coronavirus.

Storytelling: una tecnica da mettere al centro anche nel post pandemia

Lo storytelling e lo story making resteranno tecniche da mettere al centro dell’attività di marketing e comunicazione anche nel post pandemia, quando riassaporeremo il piacere di vivere la nuova normalità. In questo affianchiamo le aziende che non hanno smesso di credere nell’importanza dell’attività di marketing e comunicazione per aiutarle a trovare sempre nuovi clienti e aumentare il fatturato.

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