L’importanza della personalizzazione del contenuto e l’algoritmo Bert
La SEO del 2020 cambia e la colpa, o il merito, è dell’algoritmo Bert, il nuovo algoritmo di Google che cambia il modo di approcciarsi al motore di ricerca e rivaluta l’importanza delle news. Facciamo allora una breve panoramica dei cambiamenti e delle novità per chi fa SEO nel 2020.
Cambia la SEO con l’algoritmo Bert
Chi fa SEO nel 2020 deve cambiare la strategia comunicativa della sua azienda, dando ampio spazio ai contenuti di qualità per migliorare il posizionamento sul motore di ricerca del sito. La base del nuovo algoritmo di Google, l’algoritmi Bert, è il fatto di favorire contenuti pertinenti ed esaustivi con la ricerca dell’utente. Sembra non si sia nulla di nuovo, anche se uno degli obiettivi di Google è affinare il modo in cui i risultati di ricerca compaiono nella SERP con un’importante influenza sul modo di produrre contenuti. Entriamo ora nel dettaglio di BERT (Bidirectional Encoder Representation from Transformers).
Questo algoritmo Open Source si basa sul Machine Learning e apprende informazioni nel tempo attraverso un modello di training. La stessa Google ha presentato Bert come una delle modifiche al proprio algoritmo più significative degli ultimi anni.
Come funziona l’algoritmo Google BERT
Pochi sanno che l’algoritmo BERT si fonda sulla tecnica dell’NPL ovvero del Natural Language Processing, che permette di elaborare in modo sistematico le query scritte e parlate in linguaggio naturale. Quando attivato l’algoritmo crea una rete di comunicazione tra neuroni del cervello capace di riconoscere fino a 70 lingue differenti tra cui l’italiano. Ecco, allora, che la SEO del 2020 si allontana dal concetto di singola keyword per avvicinarsi alla comunicazione uomo-macchina.
Il risultato che ci si aspetta, lato utente, è un risultato maggiormente in linea con la ricerca fatta online mentre chi lavora con la SEO dovrà osservare con attenzione le risposte di Google a determinate query, per rendere coerente la propria produzione di contenuti. Fare SEO nel 2020 significherà comprendere il valore, in termini di importanza e scopo, dato da Google ad ogni query, dato che Bert ridurrà al minimo errori e fraintendimenti nel meccanismo domanda-query-risultati di ricerca.
SEO 2020: Google aiuta i produttori di contenuti o l’utente?
Fino al 2020 il motore di ricerca era uno spazio di passaggio che si completava con la navigazione sul sito web per trovare le risposte alla query e alla domanda digitata. Si trattava, per i publisher, di avere modo di essere presenti con i propri contenuti e ottenere visibilità gratuita in cambio della realizzazione di materiale di qualità da “dare in pasto” a Google.
Negli ultimi anni, però, le relazioni tra motore di ricerca e produttore di contenuti non sono più così lineari e comuni e i risultati cambiano sempre di più e sempre più spesso. Non solo: risultati zero e snippet forniscono risposte agli utenti in modo immediato, rendendo superfluo l’accesso al sito web. Da semplice veicolo di informazioni, Google sta diventando uno strumento vero e proprio e questo spaventa i creatori di contenuti per il web.
Calano, infatti, le prestazioni in termini di click e visite al sito web e tutto questo genera un senso di smarrimento nelle aziende. Il motore di ricerca non è più pensato come un alleato per la crescita della presenza digitale, ma come un competitor e questa realtà è oggi sotto gli occhi di tutti. Tuttavia, fare SEO nel 2020 significa avere opportunità di visibilità più numerose che mai se si mette il motore di ricerca al centro delle proprie strategie di marketing e si ripensano obiettivi e KPI della SEO.
I professionisti del settore hanno capito che è il momento di trovare nuovi modi per utilizzare a proprio vantaggio il motore di ricerca e trovare nuovi utenti e le novità introdotte da Google, a partire dall’algoritmo Bert, devono essere vissute come un’opportunità per cambiare il proprio approccio comunicativo.
Il ruolo delle Google News nella SEO del 2020
Tentativi, test e sperimentazioni di nuovi vantaggi e benefici sono gli obiettivi di chi si troverà a fare SEO nel 2020 e il professionista che lavora con la SEO dovrà cambiare radicalmente il suo approccio al motore di ricerca. Si tratta, tuttavia, di un cambiamento di mentalità e non di sostanza, che mette al centro la parola personalizzazione, fulcro delle strategie di web marketing di questo 2020. Vinceranno, ora più che mai, i contenuti su misura, capaci di adattarsi alle modalità di lavoro del motore di ricerca e alle diverse tipologie di utenti.
Pensiamo, ad esempio a Discovery, l’evoluzione di Google Feed, che fa del nuovo contenuto su misura il fondamento di una più forte relazione con l’utente. La stessa Google parla di Discovery come di “un elenco di argomenti che gli utenti possono scorrere dai loro dispositivi mobili […] scelti in base alle loro interazioni con i prodotti Google o in base ad argomenti che loro stessi scelgono di seguire”.
Si tratta di una novità importante soprattutto per i siti a carattere informativo e quelli editoriali, che possono essere inclusi in Google News. Il miglior modo per trarre vantaggio da tutto questo è realizzare, in primo luogo, un contenuto rilevante per l’utente e che sia sviluppato seguendo le regole base della SEO.
Noi di Aggressivity prevediamo che il traffico organico complessivo su Discovery crescerà ancora per tutto il 2020 e renderà necessaria un’evoluzione strategica, più che tecnica per chi si occupa di SEO. Cambiamenti, evoluzioni e diverse possibilità e strumenti sono alla base del web marketing del 2020 e il professionista SEO dovrà studiare e aggiornarsi costantemente per tenere il passo con l’evoluzione dei motori di ricerca.
In conclusione, fare SEO nel 2020 è e sarà ancora più complesso e porrà i professionisti davanti a nuove sfide, che noi di Aggressivity siamo pronti ad affrontare anche per la tua azienda. Contattaci per un preventivo!